Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità

Cos’è il Disturbo-Ossessivo Compulsivo di Personalità (DOCP)?
Le persone con DOCP sono preoccupate circa l’efficienza, il perfezionismo ed il controllo. Esse risultano affidabili, credibili, ordinate e metodiche, ma la loro inflessibilità le rende incapaci di adattarsi ai cambiamenti. A causa della loro prudenza hanno difficoltà prendere decisioni perché temono di aver omesso di considerare tutti i pro e i contro delle opzioni da vagliare. Si assumono seriamente le proprie responsabilità, ma a causa del fatto che non tollerano gli errori o le imperfezioni, hanno spesso difficoltà a completare le attività intraprese. Diversamente dal Disturbo Ossessivo-Compulsivo, la Personalità Ossessivo-Compulsiva non è caratterizzata da pensieri ossessivi ripetuti e indesiderati e da condotte ritualistiche che il soggetto si sente costretto a compiere. Generalmente hanno un eccessivo attaccamento al lavoro (o allo studio) e alla produttività e tendono a trascurare le attività ludiche e le amicizie. Una caratteristica di molti pazienti con DOCP è pensare in termini di “dovrei” e “devo”. Tale stile di pensiero li induce a fare ciò che dovrebbero o devono fare per i loro rigidi standard interiorizzati invece di quello che desiderano fare o di ciò che è preferibile fare.
Dal punto di vista affettivo, chi ha un DOCP è convinto che le proprie emozioni e i propri impulsi debbano essere controllati per non perdere la propria autostima o per non danneggiare gli altri. Di qui la tendenza a reprimere e a razionalizzare le emozioni. Questi pazienti risultano quindi rigidi, impostati; non si lasciano mai andare e vivono gli affetti in modo coartato.
I soggetti con DOCP sono spesso uomini d’azione e di successo, in particolare in ambito scientifico o in altri campi intellettuali dove sono richiesti ordine ed attenzione ai particolari. Tuttavia, la loro responsabilità in eccesso li rende così ansiosi che possono godere raramente dei propri successi. Non sono a proprio agio a mostrare i propri sentimenti, nelle relazioni interpersonali e nelle situazioni dove non hanno controllo, devono affidarsi agli altri o che risultano scarsamente prevedibili.

Cause
Difetti ereditari o congeniti possono svolgere un ruolo rilevante nella strutturazione del DOCP; allo stesso modo, un temperamento ansioso può notevolmente incidere su tale sindrome.
Un peso importante nell’insorgenza del disturbo può essere assunto, inoltre, da alcune caratteristiche presenti nei genitori di questi pazienti; tra esse le più rilevanti sembrano essere: poca spontaneità ed espressività emotiva dei genitori; eccessiva indulgenza, durante i primi anni di vita del figlio ed elevati standard morali, richieste irrealistiche di maturità e responsabilità negli anni successivi; inibizione dell’espressione delle emozioni ed il contatto con esse; ipercontrollo ed eccessive richieste di vivere secondo le aspettative dei genitori; uso di punizioni quando il bambino fuoriesce dagli standard prefissati; desiderio di rendere il figlio autonomo ed attivo, unitamente ad uno scarso sostegno nell’esplorazione del mondo esterno.

Diagnosi
Tali aspetti sono riscontrabili in un gran numero di persone per le quali, tuttavia, non è possibile affermare la presenza del disturbo, in quanto essi possono rivelarsi particolarmente utili e funzionali in numerose aree della vita; solo quando si verifica che tali aspetti interferiscono con la capacità di lavorare e di sviluppare relazioni intime, allora è opportuno diagnosticare la presenza di un DOCP.
Frequentemente i pazienti giungono all’osservazione di un terapeuta manifestando specifiche difficoltà e peculiari sintomi quali, ad esempio: stati d’ansia, depressione o disturbi dell’adattamento. Tipicamente questi soggetti presentano anche problemi di natura familiare, poiché i familiari (es. il coniuge, figli) si lamentano spesso del forte disagio che provano a causa del perfezionismo e dell’inflessibilità alle regole delle persone con questo disturbo.
Uno specialista basa la diagnosi di Disturbo di Personalità sulla storia evolutiva della persona, ricercando modelli di pensiero e di comportamento ripetitivi e disadattivi. Queste regolarità tendono a diventare apparenti dal momento che la persona resiste tenacemente a cambiarle malgrado le loro conseguenze negative.

Trattamento
La terapia farmacologica non interviene sulle caratteristiche di personalità. Poiché questi tratti si sviluppano nell’arco di molti anni, il trattamento delle caratteristiche disadattive di personalità richiede tempi prolungati. Raramente un trattamento di breve durata può curare un disturbo di personalità, anche se alcuni cambiamenti possono essere attuati più velocemente di altri. Per alcuni cambiamenti comportamento possono essere necessari pochi mesi o un anno; gli atteggiamenti interpersonali richiedono tempi più prolungati per essere modificati. Poiché le persone con un Disturbo di Personalità non ritengono che il proprio comportamento sia problematico, devono essere sistematicamente confrontate con le conseguenze negative dei loro pensieri e comportamenti disfunzionali.
Nel contesto della psicoterapia individuale attraverso un rapporto intimo e cooperativo il soggetto può comprendere le fonti delle proprie sofferenze (esperienze di apprendimento) e riconoscere i propri comportamenti disadattati (ad esempio scarsa empatia, rigidità, diffidenza ed evitamento).

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